lunedì 7 settembre 2015

"È la vita, Joy" di Nell Dunn

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "E' la vita, Joy" di Nell Dunn, edito da Sonzogno (brossurato a 15€) in uscita il 10 Settembre:
Londra, anni Sessanta. Joy, detta Fiorellino, porta una finta coda di cavallo bionda, ha gambe magre su scarpe di camoscio dai tacchi alti, il corpo esile, i seni grossi. Non esce di casa senza le sue ciglia finte e i riccioli alla Cleopatra sistemati dietro le orecchie. A vederla passeggiare per strada guardando le vetrine, scherzando con le amiche, facendo battute sugli uomini, non si direbbe che la sua è una vita di stenti, costellata di guai. Si è sposata presto, Joy, con un rapinatore, attratta dall'avventura e dai soldi facili. Invece i soldi un giorno ci sono e quello dopo no. E quando suo marito finisce in prigione lei, rimasta incinta del piccolo Jonny, è costretta a crescerlo da sola. Eppure Joy non si arrende, anche perché a ventidue anni è ancora troppo giovane per rinunciare all'amore. Allora arriva Dave, di nuovo un poco di buono, così più affettuoso e divertente del marito da farla sentire una regina anche quando se ne stanno soli tra quattro mura a fumare, suonare la chitarra o ascoltare le hit preferite alla radio. D'altra parte, poco importa che sia Dave il vero amore: quando le cose si mettono male anche per lui, povero cristo, ancora una volta Joy non intende rassegnarsi. E ora, più di prima, dovrà imparare ad arrangiarsi da sola, tra lavoretti precari, storie di una notte, sogni a occhi aperti, scelte difficili, ma anche la forza e la testardaggine di imparare.

Questa giornata è dedicata al retrò, perché anche questo romanzo è stato scritto diversi anni fa.
Nell Dunn è nata nel 1936 e "E' la vita, Joy" viene pubblicato per la prima volta nel 1967 da MacGibbon & Kee, e adattato per il cinema nello stesso anno.
Sonzogno ripropone questo romanzo breve nel 2015, in un'edizione molto gradevole e con un titolo accattivante (l'originale tradotto è "Povera mucca", fate voi).

Ho avuto la possibilità di leggerlo ad Agosto, in anteprima, e l'ho divorato.
Joy è esilerante, confusionaria e persa in quello che è un sogno romantico folle e privo di qualsiasi logica.
Innamorata persa di Dave, che viene condannato a scontare un lunghissimo periodo di detenzione in carcere, Joy è incastrata in una situazione alquanto infelice: ancora legata al suo primo marito, che non vuole concederle il divorzio; madre di un bambino piccolo, che ama alla follia; poverissima.
La sua unica risorsa è il suo corpo, davvero bello, e non si fa scrupolo di usarlo per mantenere se stessa e suo figlio.
Grazie a Sonzogno per la mia copia digitale del romanzo <3
Tra zia Em, brontolona e persa nei suoi ricordi alterati di una vita che probabilmente non ha mai vissuto, e l'adorabile, piccolo Jonny da crescere, quello di Joy è il ritratto di una ragazza che non si arrende.
Non si arrende mai.
Ed è questo, secondo me, il tema centrale del romanzo: l'amore materno.
Per Joy il sole sorge e tramonta su Jonny.
Sul suo profumo di bambino, sul suo pancino morbido, sui suoi piedini: Joy ama il figlio di un amore profondo e viscerale, e non mette in discussione nemmeno per un secondo che il suo scopo nella vita sia prenderne cura e proteggerlo.
Sogna l'amore?
Assolutamente sì: le sue lettere (sgrammaticate e divertenti) a Dave, in cui gli promette di aspettarlo e fantastica su gite al mare e matrimonio, sono sincere.
Ma la sua realtà è Jonny, ed è in quest'ottica che ho trovato Joy un personaggio molto, molto dolce.

La figura di Dave è volutamente ambigua, perché è un criminale che però bacia la terra su cui Joy cammina, e si prende in carico anche il figlio di lei (non suo). 
Nell Dunn gli fa rapinare case e negozi, ma anche montare una cameretta a mani nude per il bambino, e ho adorato queste contraddizioni.
Nessuno di noi è interamente buono o cattivo, e Nell Dunn forse vuole lasciarci un'immagine di Dave che non è quella di un criminale feroce e pericoloso, ma solo di un ragazzo povero e cresciuto ai margini della società, che vive di furterelli perché non vi è per lui una reale alternativa.
Joy stessa prova ad avere un lavoro regolare, ma di fatto né come cameriera né come donna delle pulizie guadagna abbastanza per mantenere suo figlio.
Possiamo davvero giudicarla quando cerca di arrotondare sfruttando l'unica cosa che Madre Natura sembra averle dato, se è per mantenere il suo bambino?

Ho trovato molto attuale questo romanzo, e il mondo là fuori è costellato di Joy anche oggi. 
E la verità è che non sappiamo fino a che punto.
Quindi ben venga un romanzo che ne parla, e che porta una di queste tante Joy alla nostra attenzione.
Mi è piaciuto moltissimo, e per certi versi mi ha ricordato un altro romanzo letto quest'anno, "Come diventare una ragazza" di Caitlin Moran.
Consigliatissimo, perché riesce a essere allo stesso tempo retrò e attuale, e perché la prosa di Nell Dunn è scorrevole e accattivante.
L'edizione Sonzogno è molto curata, soprattutto nella traduzione delle lettere di Joy (che sono parte fondamentale del romanzo).
Complimenti anche per il design della copertina, di cui adoro la rappresentazione evanescente di Dve, davvero azzeccata.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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