lunedì 7 settembre 2015

"Ho un castello nel cuore" di Dodie Smith

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Ho un castello nel cuore" di Dodie Smith, edito da Rizzoli (rilegato a 15,90€):
Cassandra ha diciassette anni e da grande farà la scrittrice. Intanto si esercita tenendo un diario, custode dei segreti di una famiglia stravagante. I Mortmain vivono in un incantevole castello in rovina. Sono praticamente sul lastrico. Il padre è un eccentrico scrittore in crisi d'ispirazione, sposato in seconde nozze con Topaz, modella che ha la passione del nudismo. Rose, sorella grande di Cass, è molto bella e molto decisa a sposare un uomo ricco. Poi ci sono i ragazzi: Thomas, il fratello piccolo, e Stephen, il bellissimo figlio della governante, innamorato di Cass. La vita dei Mortmain cambia per sempre all'arrivo dei vicini di casa, che sono anche i proprietari del castello: americani, ricchissimi, allegrissimi. Per Rose è un'occasione da non perdere; per Cass l'inizio di una straordinaria avventura di sentimenti nient'affatto ragionevoli...

Quello di cui vi parlo oggi è un libro speciale, per me.
Insieme a "Il giardino segreto" di Frances Hodgson Burnett, è stata la mia prima lettura in lingua originale, quando avevo tredici anni.
Non ne ho mai posseduta una copia, avendolo preso in biblioteca, quindi non potevo perdermi il rilegato Rizzoli. Non con una copertina così.
E' un romanzo per ragazzi pubblicato per la prima volta nel 1949, e  la domanda è: ha senso riproporlo nel 2015?

La risposta è sì. Assolutamente sì.
Quella di Cassandra e Rose è una famiglia singolare, e se nel '49 poteva risultare quasi scandalosa oggi resta comunque molto, molto originale.
Dodie Smith prende quello che è l'inizio della più classica delle favole, "c'era una volta una principessa, che viveva in un castello...", e lo sviluppa in modo assolutamente inedito.

La famiglia di Cassandra vive in un castello, ma pieno di difetti strutturali e carente riguardo alla manutenzione più basilare.
Il padre non è un ricco possidente, magari con qualche goccia di sangue blu a scorrergli nelle vene, ma uno scrittore squattrinato.
E Cassandra non sogna che un principe azzurro arrivi in sella al suo cavallo bianco, ma sogna di diventare una grande scrittrice.
Ci riuscirà?
Quella di Cassandra è una sorta di favola moderna, ma non nel senso che intendiamo di solito.
Non è la storia di come Cassandra incontra l'amore, diventa una scrittrice famosa e vive per sempre felice e contenta, perché quello che Dodie Smith voleva raccontare è come Cassandra acquista la consapevolezza di sé.
Attraverso le prime fantasie, un po' d'invidia nei confronti della bellissima sorella maggiore (che rappresenta, in un certo senso, la principessa nel castello: sogna il principe azzurro, e il "vissero per sempre felici e contenti") e sentimenti contrastanti nei confronti di chiunque la circondi.
Dal padre, a cui vuole bene ma che, in fondo, non riesce a rispettare del tutto; dalla matrigna, con la quale fa fatica ad entrare in sintonia; con la sorella Rose, che sembra essere destinata a coronare il suo sogno ben prima di lei; per Stephen, suo grande amico ma che forse vorrebbe diventare qualcosa di più.

Seguiamo Cassandra nel delicato passaggio dall'infanzia all'adolescenza, e poi all'età adulta, e non ci perdiamo nulla: conflitti famigliari, primi batticuori, errori e capitomboli, dopo i quali però riesce sempre a rialzarsi.

E' un romanzo retrò, di cui molte piccole cose oggi fanno sorridere, questo sì: ma allo stesso tempo Cassandra è uno dei personaggi più autentici che ho mai incontrato nella letteratura per ragazzi.
Non si lascia incasellare in nessun cliché letterario, e a tratti risulta persino antipatica, ma alla fine è impossibile non tifare per lei.
E' anche un romanzo dolce-amaro, a cui forse manca quel pizzico di magia ma in cui ho trovato invece molto realismo, senza che la storia risultasse fredda.
Se avessi una figlia intorno ai dodici anni sicuramente glielo farei leggere, ed è in quest'ottica che ve lo consiglio.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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