lunedì 23 novembre 2015

"Dieci minuti per uccidere" di Francesco Caringella

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Dieci minuti per uccidere" di Francesco Caringella, edito da Newton Compton (rilegato a 9,90€):
Antonio De Santis è seduto su una poltrona, il cane ai suoi piedi, il buio ad avvolgerlo e le note di una musica jazz a fargli compagnia, quando un colpo d’arma da fuoco squarcia la notte. E lo colpisce a tradimento. Ma chi è stato? Chi ha potuto, senza farsi sentire, introdursi nella sua villa di Trani e portare a segno un delitto così efferato? Dieci minuti. Seicento secondi. Ecco quanto resta da vivere all’imprenditore. Un tempo minimo eppure lunghissimo. Sarà sufficiente per mettere insieme i tasselli che ha ignorato fino a quel momento? A ripensare la cena coi suoi familiari che si è appena conclusa? A comprendere finalmente il significato di un fatale viaggio in Francia, ben quindici anni prima? E quindi a scoprire chi è il suo assassino, che ora lo guarda, protetto dall’ombra?

Ringrazio Newton Compton per la copia digitale del romanzo, perché volevo leggere un thriller italiano e questa è stata la buona occasione per farlo.

La costruzione di questa storia è molto interessante e particolare, perché parte dalla fine.
Antonio viene aggredito con un'arma da fuoco in casa sua, e nei suoi ultimi dieci minuti di vita ripercorre quella che è stata l'estate in cui è cambiato tutto, per lui e per la sua famiglia.
L'estate in cui le dinamiche famigliari hanno mostrato tutte le loro criticità: il rapporto difficile tra Antonio e i tre figli rende la vacanza complicata, e nonostante lui si proponga più volte di essere un genitore migliore non sempre riesce ad tener fede a questo proposito.
Ciò che succede in questa vacanza determinerà la distruzione della sua famiglia, e sarà ciò che lo farà finire a terra, mortalmente ferito e incapace di vedere il suo assassino.

Personalmente non l'ho trovato un vero e proprio thriller, perché non è "thrilling": non ci sono momenti di grande tensione, e anzi la continua scansione del tempo restante alla fine di ogni capitolo dopo le prime due o tre volte dà al tutto un suono finto, e molto poco credibile.
Di fatto quanto ti sparano non hai modo di sapere quanti minuti ti restano, e quindi sì, è bellissima l'idea del tempo che passa scandito dalle tracce del disco, ma questo non fa sì che il protagonista possa sapere con esattezza quanto tempo gli resti effettivamente.
Peccato, perché, a parte questa piccolo dettaglio, per il resto è un bellissimo romanzo.
Grazie a Newton Compton per la copia digitale del romanzo <3
Resta un bellissimo spaccato di vita famigliare, che indaga le dinamiche del rapporto padre-figli in modo disincantato e schietto, e che concentra nel personaggio di Lorenzo, il figlio maggiore, il difficile ruolo che spetta a moltissimi figli: quello di una persona completamente diversa dai propri genitori.
Lorenzo è creativo dove Antonio è pragmatico, è sensibile dove il padre è calcolatore, e questo porta tensioni e discussioni a non finire.
Anche con il figlio di mezzo, Davide, il rapporto non è semplice: se Lorenzo nella sua creatività è forte, Davide è un ragazzino timido e goffo che diventerà un adulto insicuro e irrisolto.
E poi c'è Virna, la figlia minore: la principessa di papà, sulla quale non pesa un giogo di aspettative pari a quello dei fratelli, ma che comunque dal suo papà resterà delusa.
E' questo, secondo me il punto di forza.
Non tanto il fatto di presentarlo come un thriller, perché non me ne vogliate ma non solo non c'è chissà quale tensione, ma è anche chiaro molto, molto presto chi sia l'assassino.
E probabilmente era nelle intenzioni dell'autore, perché non è stato fatto granché per renderne l'identità davvero misteriosa.

Io l'ho apprezzato come romanzo ben scritto, con dialoghi ben costruiti, personaggi riuscitissimo e qualche scena davvero azzeccata che mi ha fatta sorridere.
Un romanzo che mi ha anche turbata nelle sue scene più forti, e che consiglierei a chi, pensando ai thriller, intende la loro versione più soft ed introspettiva.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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