venerdì 30 giugno 2017

"Gli effetti collaterali delle fiabe": intervista ad Anna Nicoletto

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi il blog ha un'ospite davvero speciale: Anna Nicoletto, autrice di "Gli effetti collaterali delle fiabe", successo del self-publishing e ora in libreria edito Piemme (rilegato a 17,50€):
La vita di Melissa è molto lontana dai sogni e dai progetti che sentiva di poter realizzare fino a pochi mesi fa: dopo aver mandato all'aria un prestigioso dottorato a Londra per amore, l'amore le ha sbattuto la porta in faccia, fregandosene altamente di tutti gli anni passati insieme e del suo cuore spezzato. E ora lei si ritrova disoccupata e sola, con il timore di fidarsi di nuovo.
Stefano Marte, invece, è esattamente dove vuole essere: è brillante, carismatico ed è l'erede dell'impero di famiglia, un'azienda domotica di successo internazionale. Melissa e Stefano, due vite agli antipodi, non erano destinati a incrociarsi, eppure una serie di coincidenze li porta l'uno sulla strada dell'altra. La sintonia è immediata, almeno fino a quando lei non scopre chi è lui. Perché Melissa sa esattamente che tipo di uomo vuole al suo fianco, e di certo non è un figlio di papà che crede gli sia tutto dovuto. Il problema è che Stefano è disposto a darle l'unica cosa che lei desidera: il lavoro dei suoi sogni, l'opportunità per riscattarsi e dimostrare il suo valore. Rifiutare non è un'opzione. E, comunque, è solo lavoro. Basta relegare i sentimenti in un angolo insieme al brivido di eccitazione che prova ogni volta che lo vede. E poi lei è una donna razionale, ha già perso tutto per amore una volta, non cadrà mai più vittima del principe di turno. Quello che Melissa non sa è che ogni fiaba ha i suoi tranelli e le sue magie, e restarne immune si rivelerà più difficile del previsto.
Abbiamo incontrato Anna davanti a un succo di frutta nella bellissima sala da tè di Ca'puccino a Milano, ed ecco cosa ci ha raccontato!

La protagonista mi è piaciuta moltissimo perché non ha bisogno di un uomo, perché si basta da sola e quando s'innamora è per scelta e per necessità. Questa è una delle grandi possibilità della donna di oggi? Quanto di te c'è in questa protagonista geek?
Sicuramente è un privilegio della nostra epoca poter scegliere di stare da sole: cinquant'anni fa era molto più difficile. Io tra l'altro fino a qualche anno fa lavoravo con persone molto anziane e con loro ho parlato moltissimo dei rapporti di coppia e dell'amore. Una persona che non sceglieva un compagno si giustificava dicendo di aver avuto problemi o di essersi dovuto occupare della famiglia. Adesso possiamo liberarci dal doverci giustificare se siamo sole.
Riguardo alla protagonista geek, ho saputo fin dall'inizio che sarebbe stata un ingegnere informatico: conosco abbastanza il settore, grazie a mio marito e ai miei amici, e sono letteralmente circondata dalla tecnologia. Ci sono tanti pregiudizi in questo ambito nei confronti delle donne, tanti siti che ne parlano a livello mondiale  e portano avanti la battaglia per la parità nella tecnologia oltre che nella scienza. Sono contenta di non averle dato una delle classiche professioni da romanzo rosa: gallerista, commessa, esperta in comunicazione o fioraia: di recente c'è stato anche il boom delle fabbricanti di cupcake, che per caritaà, sono buonissimi, ma...
Questo romanzo mi è è piaciuto anche perché, pur appartenendo al genere rosa, ha due protagonisti che non sono affatto sdolcinati ma che, anzi, presentano molte caratteristiche "normali". Soprattutto quello maschile non è il solito superuomo che fa svenire la protagonista non appena si avvicina, ma è un uomo che potremmo incontrare nella vita di ogni giorno, con difetti e debolezze.
Ti sei ispirata a qualcuno per il personaggio di Stefano?
No, è di pura fantasia. È quasi obbligato nei romanzi rosa che il protagonista sia sempre superfigo ma ho voluto dargli un aspetto più umano e dei problemi familiari, proprio perché non apparisse come il classico uomo tutto d'un pezzo, anche se magari la prima impressione è quella.
Però non è nemmeno il classico maschio tormentato da un passato difficile...
Quelle persone mi fanno paura nella vita reale, quindi non le metterei mai in un romanzo!
I personaggi nascono nella mia testa, ma non darei a dei personaggi che devono essere positivi della caratteristiche che la mia etica considera negative: nessuno stalker, nessuna prepotenza verso le donne. Non vorrei innamorarmi di qualcuno che mi tratta male e non voglio che succeda alle mie protagoniste.
Da dove è nata questa storia?
L'incipit è venuto da un sogno: ho sognato una ragazza che s'imbucava a una festa, e il suo non essere adeguata al contesto. Ho continuato a pensarci mentre vivevo un periodo particolare al lavoro e ho scritto le prime venticinque pagine, che poi ho messo da parte per molto tempo. Quando ho capito come continuare, la storia è andata avanti, unendo esperienze personali e passioni.
Di solito pianifico abbastanza mentre scrivo, ma non sono mai troppo rigida.
A volte sviluppando il personaggio ti allontani parecchio dalla traccia iniziale!

Ho una curiosità: esiste davvero il "giardino notturno" che compare ad un certo punto del libro?
Esistono davvero dei luoghi così, anche se io non ci sono mai andata e mi piacerebbe farlo. Mi sono documentata su come vengono costruiti scegliendo piante che diventano luminescenti alla luce della luna. Mi sembrano luoghi magici, e avendo un protagonista come Stefano dotato di pollice verde mi sembrava perfetto.

C'è qualcosa che avresti voluto trasmettere alle lettrici attraverso il libro?
Non sono del tutto convinta che la letteratura d'intrattenimento debba per forza contenere un messaggio. A volte, però, i libri che ti propongono solo di divertirti e di passare dei bei momenti ti possono lasciare qualcosa, o almeno a me è successo leggendo anche certi romance. Forse il messaggio è che ci si può salvare da sole senza aspettare di essere salvate da un uomo. Sono rimasta sorpresa da messaggi di persone che mi hanno scritto dicendo che dopo aver letto il romanzo hanno avuto voglia di cambiare qualcosa nella loro vita, così come è capitato a Melissa.
Parliamo di emozioni: cos'hai provato quando hai pubblicato il tuo romanzo su Amazon?
Le emozioni che Melissa prova quando riesce a far partire un suo progetto sono le stesse che ho provato io: mi sentivo elettrizzata e atterrita al tempo stesso. Con una casa editrice alle spalle ti senti più sicura, ma per decidere di pubblicare da sola devi crederci veramente.
Cosa ti dà la scrittura?
Scrivevo da qualche anno e mi domandavo spesso se ne valesse la pena, ma quando pensavo di smettere mi sentivo male. È stato questo a farmi capire che dovevo continuare. Non riesco a immaginarmi senza, non ce la farei proprio. Mi piace immaginare storie, anche quando non ho tempo di scriverle: le tengo a mente, segnandomi le idee dove capita.
Ho quaderni e fogli sparsi pieni di appunti, scene abbozzate, dialoghi...

Hai già un'idea in testa per un altro romanzo?
In realtà ne ho già scritto uno derivato da questo con la storia di Caterina Marte, un personaggio secondario che mi piaceva molto - un po' sopra le righe - ed è venuta fuori una storia molto diversa rispetto a "Gli effetti collaterali delle fiabe": un po' più introspettiva, anche se tendo a scrivere in modo ironico. Il personaggio è più sentimentale perché Melissa in fondo non ha grandi problemi ed è uan donna compiuta, anche se deve crescere professionalmente, mentre Caterina viene da una famiglia disfunzionale e ha bisogni differenti. Ho finito la prima stesura e aspetto di lavorare con l'editor alla seconda!

Scrittrice, ma anche lettrice: hai uno scrittore e/o scrittrice preferiti?
È difficilissimo rispondere a questa domanda! J.K. Rowling naturalmente per "Harry Potter", ma più che autori preferiti ho libri che mi rimangono dentro per molto tempo, come "1984" di George Orwell - uno dei miei libri preferiti, anche se un po' angosciante - ma anche Stefano Benni, che mi ha avvicinato alla lettura quand'ero ragazzina. Pensando al romance, soprattutto Susan Elizabeth Phillips. I romanzi rosa vengono bistrattati dalla critica perché vengono considerati facili da scrivere, ma non sempre è così. Anzi!
Grazie ad Anna Nicoletto e a Piemme per questa bellissima opportunità di incontro e confronto, e vi consiglio di infilare "Gli effetti collaterali delle fiabe" nella vostra valigia prima di partire per le vacanze: è il romanzo frizzante e romantico che DOVETE leggere quest'estate ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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